
Bobo Choses
L'anima infantile presente in tutti noi è il DNA di Bobo Choses: giocosità, curiosità, spensieratezza, follia, creatività, fantasia e una buona dose di umorismo!
Bobo Choses ama creare abbigliamento e accessori divertenti per ogni età e genere. Ogni collezione racconta la propria storia ispiratrice, incarnata da colori scintillanti, stampe divertenti e silhouette confortevoli. Dal design alla vendita, dall'approvvigionamento alla creazione, il marchio pensa sempre ai suoi clienti, alle comunità e all'ambiente. Bobo Choses è un marchio di lifestyle che ama il gioco!
interview
Adriana Esperalba
Bobo Choses non crea solo abbigliamento per bambini. Ogni collezione è speciale: inizia con un racconto e si trasforma in oggetti decorativi o in accessori. Adriana Esperalba, fondatrice e direttrice creativa del marchio, ci racconta che per loro è fondamentale divertirsi, essere creativi ed essere umili. In una vecchia fabbrica di giocattoli, a due passi dal Mar Mediterraneo e a pochi chilometri dai suoi centri di produzione, Adriana unisce ogni giorno il suo talento a quello del suo team di 23 persone, per portare la creatività alle famiglie di tutto il mondo.

Come è iniziato tutto?
Dopo aver lavorato per vari anni come direttrice artistica in un’agenzia pubblicitaria di Barcellona, ho deciso di creare il mio studio di graphic design assieme a un’amica. Nel 2008, con l’arrivo dei nostri figli, ci siamo accorte che in giro nessuno vendeva bei vestiti per i nostri bambini. Così abbiamo pensato di creare una mini-collezione di t-shirt, senza avere nessuna idea di come le avremmo vendute. Un’amica ci ha presentato una persona che poteva realizzare un campionario per noi, e abbiamo tentato la sorte alla fiera Playtime Paris, con un investimento minimo, dormendo a casa di mio fratello e incrociando le dita sperando che andasse tutto bene.
Come è nato il nome del marchio?
Quando abbiamo iniziato ci piaceva la parola Bobo, dall’espressione francese bourgeois bohème, anche se è un termine considerato peggiorativo perché rappresenta un tipo di società con la passione per la cultura, contro il consumismo frivolo, ma con una vita abbastanza agiata da permettersi questo stile di vita. La verità è che è una parola facile da pronunciare anche per un bambino. In spagnolo può significare anche ingenuo, e nelle commedie teatrali indica il personaggio simpatico.
Choses: Vogliamo proporre più “cose”, non solo abbigliamento. Ci attira tutto ciò che fa parte dell’universo del bambino.

Chi si nasconde dietro al marchio? Quante persone lavorano in Bobo?
Carla, María, Mariam, Lucía, Pim Jr, Sylvia, Isabel, Manel, Blanca, Clara, Magda, Montse, Dani, Lucho, Berta, Pim Sr, Roser, Julie, Tania, Marga, Pere, Olga, Adri…
Io mi occupo della direzione creativa, mentre mio fratello si occupa della direzione generale dell’azienda.
Quali sono le tue icone della moda e dell’arte?
Già quando studiavo graphic design all’università ero affascinata dall’architettura razionalista: la scuola Bauhaus, Le Corbusier, Josep Lluís Sert e i progetti degli Eames, di Jean Prouvé, di Ettore Sottsass o di Miguel Milá. Ci sono anche tanti artisti che mi piacciono: Joan Miró, Sonia Delaunay, Joan Brossa, David Hockney, Calder, Jean Arp. Ma anche disegnatori e illustratori come Eric Carle, Bruno Munari, Enzo Mari... Nel mondo della moda Coco Chanel, Rei Kawakubo e Josep Font.


Dove trovi l’ispirazione?
In un libro, in una foto, in una canzone, in un film... Le nostre collezioni hanno sempre lo sguardo rivolto alla nostra infanzia, a volte è come se ci rifiutassimo di diventare grandi. Mi piace osservare come si veste la gente per strada, viaggiare e scoprire cose nuove.
Cosa rappresenta per te la maternità?
È amare incondizionatamente, imparare, ridere, piangere, giocare, sognare, vedere il mondo con altri occhi, ...a volte è anche essere noiosa e ripetere 10 volte “mettiti il pigiama e lavati i denti”, ahahah.

Come concili il lavoro con la vita in famiglia?
Ho la fortuna di vivere molto vicino a dove lavoro e alla scuola dei miei figli; la mattina andiamo a scuola in bici. Cerco di essere molto produttiva giorno per giorno per poter passare più tempo con la mia famiglia. Nei fine settimana facciamo progetti, andiamo in campeggio in montagna o vicino al mare, facciamo laboratori di manualità o semplicemente costruiamo una capanna in casa, dove leggiamo racconti.
Qual è la parte che preferisci del tuo lavoro?
Ciò che mi affascina di più è essere costantemente immersa nel mondo dei bambini. Quando facciamo le foto è tutto molto veloce e faticoso, ma è uno dei momenti migliori. È vedere finalmente il nostro lavoro concluso dopo tanto tempo, con i bambini che indossano la nuova collezione e che giocano e si divertono. È incredibile.
Cosa differenzia Bobo Choses dagli altri marchi?
Fin dall’inizio ci siamo detti: “Non vogliamo essere un marchio che fa solo abbigliamento per bambini”. Per questo le nostre collezioni iniziano con un racconto, una storia, e poi arrivano le t-shirt, ma anche zaini, tappeti, poster...
Una cosa che ci sta molto a cuore è l’impatto ambientale provocato dal marchio. Da più di due anni stiamo facendo uno sforzo per usare tessuti organici e riciclati nelle nostre collezioni, ma abbiamo ancora molta strada da fare. Teniamo molto anche alla qualità, per questo il 95% della nostra produzione è realizzato tra Spagna e Portogallo. La maggior parte a meno di quaranta minuti in macchina dai nostri uffici.
A cosa è dovuto, secondo te, il successo di Bobo?
Siamo sempre molto fedeli alla nostra filosofia e al nostro stile. Credo sia questa che la gente apprezza di noi. Cerchiamo di sorprendere e di essere creativi in tutto quello che facciamo. In più ci divertiamo facendolo, e credo che questo si noti.
Se dovessi definire l’universo di Bobo in 3 parole, quali sarebbero?
Creatività. Umiltà. Have fun!
Il sogno nel cassetto di Bobo è...
Avere uno spazio / negozio dove poter mostrare l’universo Bobo.
Cosa ti piace di Smallable?
Parlare di Smallable è parlare degli inizi di Bobo. La prima collezione che abbiamo disegnato è stata venduta in pochi negozi, e Smallable era uno di questi. Gli saremo sempre grati per aver scommesso su un marchio nato da poco.

Un libro?
A Legend - Il nuovo racconto di Bobo.
Una canzone?
Friday I’m in Love - The Cure
Un film?
E.T. - Steven Spielberg
Il tuo ristorante preferito a Barcellona?
Can Kenji - 325 Calle Rosselló. Barcelona
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